B.A.CH.

AZIENDA AGRICOLA CHIARALUCE

L’Azienda Agricola Chiaraluce e Il Birrificio Agricolo Chiaraluce nascono a Fabriano nel luglio del 2013 per idea di Pierpaolo Chiaraluce, marchigiano, classe ’86.
L’Azienda Agricola è situata a Sant’Elia, frazione in collina del comune di Fabriano, nell’entroterra marchigiano.
Qui, grazie ai nonni Ivan e Giuseppa, Palmira e Pietro, e ora a mio padre Lucio coltiviamo orzo e in prevalenza colture cerealicole da oltre venti anni. Sono cinque ettari di propietà coltivati ad orzo ed altri sette destinati ad altri cereali, una casa colonica nella quale fin da piccolo con le mie sorelle Laura e Simona abbiamo visto praticare qualsiasi tipo di attività agricola: dalla produzione di vino, all’olio, ai salumi, agli ortaggi a qualsiasi cibo fatto in casa e tutto, esclusivamente per consumo familiare, per tradizione e per passione ed oggi parte di questa storia è anche il birrificio.

BIRRIFICIO AGRICOLO CHIARALUCE

Ho deciso di trasformare questo groviglio di ricordi di vita agricola: dalle vendemmie a Staffolo nella cantina Coloccini Antonio, produttore di Verdicchio, al lavoro dei campi fino alla trebbiatura, all’allevamento di maiali fino alla pista in casa, attività di norcineria (non a caso Fabriano è territorio del Salame di Fabriano), alle visite al frantoio Chiaraluce di Serra San Quirico, produttori dell’Olio Chiaraluce, fino alla casa di Franchina di Grotte, frazione di Fabriano, dove si produce ricotta e partendo proprio da questi, trasformarli in una precisa attività: la produzione di orzo e di birra alla quale mi sono appassionato nei tre anni che ho impiegato a realizzare il progetto.
Per dare vita al Birrificio Agricolo ho quindi inizialmente appoggiato grazie a Rodolfo Santilocchi, Preside della Facoltà di Agraria di Ancona, Emilio Landi, presidente del marchio Birra Agricola, Fabio Giangiacomi, Presidente del C.O.B.I., persone che trasmettono vera passione, un progetto che ha portato qualche anno fa alla nascita della birra agricola nelle Marche e che è quello del Consorzio Italiano dei Produttori del malto e della Birra che oggi coinvolge agricoltori da tutta Italia e che si basa sull’esistenza di una Malteria Consortile Agricola con sede in Ancona della quale sono socio. Per la scelta della struttura dove realizzare il birrificio ho dovuto adattarmi ad alcune vicende burocratiche che mi hanno impedito di ristrutturare un fienile a S.Elia per cui ho collocato l’impianto nella città di Fabriano, zona montana, dove si riceve una buonissima acqua, direttamente dalla sorgente di Valleremita dov’è situato l’Eremo Francescano di S.Maria di Valdisasso dove il santo transitò.
Si tratta di un Impianto Velo Union 10HL con 40HL di fermentatori e zona riempimento ed etichettatura automatizzata con monoblocco con riempitrice a caduta, tappatrice ed etichettatrice AMS Ferrari di Modena, stanza coibentata per la rifermentazione in bottiglia e in fusto delle birre alte fermentazione. L’impianto Velo è forse uno degli ultimi installati proprio in coincidenza del fallimento dell’azienda veneta, fra le migliori in Europa, che lo aveva interamente realizzato e dal cui stesso fallimento ho dovuto acquistare.
L’impianto è stato avviato dall’azienda Artebirraia del birraio Nicola Gabrielli e Marco Cecchet.

MASTRI BIRRAI UMBRI

LA STORIA

Da oltre sette generazioni la famiglia Farchioni è impegnata in attività di diretta trasformazione dei prodotti agricoli coltivati nella nostra regione e può certamente affermare di essere una delle famiglie agroindustriali umbre di più antica tradizione. Farchioni dal 1780 coltiva, trasforma e vende i prodotti della terra ed ha negli ultimi anni conquistato la fiducia dei mercati e dei consumatori nazionali e internazionali. Oggi con Mastri Birrai Umbri vuole affermare la migliore sintesi della storica attività agroindustriale. Oggi concentriamo su questa idea di Pompeo Farchioni tutte le nostre capacità progettuali, organizzative e strategiche per realizzare una birra unica e ricercata.

“Vogliamo realizzare birre artigianali uniche e ricercate,
integrate in una logica di filiera agricola nel territorio Umbro.
Di alta bevibilità e dall’inconfondibile originalità
che contraddistingue tutti i nostri prodotti.”

Pompeo Farchioni

IL PROGETTO

Le birre dei Mastri Birrai Umbri sono realizzate con l’impiego di malti speciali, frumenti e legumi accuratamente selezionati della regione dell’Umbria. Sono create attraverso il processo artigianale dell’alta Fermentazione e della rifermentazione in bottiglia per esaltarne aromi e gusto. Le birre sono “Crude”, non pastorizzate e non filtrate, hanno caratteristiche organolettiche eleganti e originali, con un “corpo” morbido e persistente, fresco e piacevole, di alta bevibilità. Il ridotto contenuto in alcool compreso tra il 4,5% e il 6,5% e l’utilizzo d’ingredienti per la birra innovativi come farro, cicerchia e lenticchia determinano un alto valore nutrizionale ed un forte legame con il territorio Umbro ed i suoi storici prodotti agricoli. Nulla è stato lasciato al caso per questo progetto e anche la bottiglia che noi abbiamo personalmente disegnato, scelto e creato per voi vi permetterà di degustare e gustare al meglio le nostre birre.

LA COTTA

La sala cottura è il cuore della birreria ed il luogo dove si effettua la cotta che è il nome scelto da Mastri Birrai per esaltare la qualità di ogni singola birra. L’associazione del nome Cotta ad un numero differente, identifica la ricetta, il prodotto e sottolinea l’eslcusività oltre che l’eccellenza di ogni bottiglia, comunica la forza della formula della birra studiata ad arte al fine di dare al consumatore finale un qualcosa di veramente unico.
Cotta 22, Cotta 84, Cotta 05…
Ogni volta la ricetta migliore selezionata per gusto e qualità, quasi come fosse una formula segreta.

LA CHIAVE

Oggetto emblematico per svelare e per celare, la chiave è stata scelta, come simbolo per la birra, in quanto rappresenta lo strumento indispensabile per accedere a qualsiasi cosa. La chiave è l’oggetto fondamentale per sigillare con sicurezza le cose più preziose e segrete, come i Mastri Birrai Umbri erano soliti fare con la formula della loro particolare birra.

La chiave, come logo per la birra Mastri Birrai Umbri, acquista importanza nel contesto più ampio della simbologia araldica, essa è simbolo di potenza, d’importanza e fiducia. Una d’oro e una d’argento, la chiave è l’emblema dei pontefici (le chiavi di S. Pietro).

La chiave è simbolo di liberazione, conoscenza e mistero. Ogni personaggio illustre detiene “le chiavi” per aprire e chiudere, per mostrare e celare le cose più preziose.

MASTRI BIRRAI UMBRI Cotta 68

BIRRA DOPPIO MALTO BIONDA NON FILTRATA PRODOTTA IN ITALIA CON IL METODO ARTIGIANALE
La Bionda Doppio Malto Bionda non filtrata dei Mastri Birrai Umbri è una birra di puro malto d’orzo che si ispira alla tradizionale delle Strong Ale. L’aspetto visivo è caratterizzato dal colore giallo intenso, naturalmente velato, con riflessi color miele, e dalla schiuma bianca, di grana media e persistente. Al naso si distinguono nettamente le principali caratteristiche olfattive di questa birra, le note fresche ed erbacee dei luppoli aromatici e le note di malto, miele, caramello, dovute all’utilizzo di malti speciali in questa ricetta. All’assaggio si ritrovano le note dolci di malto d’orzo e caramello, intense ma bilanciate dall’amaro del luppolo, i sentori di frutta matura dovuti ai lieviti da alta fermentazione impiegati, il retrogusto è persistente e complesso.

Il metodo dell’alta fermentazione, la non filtrazione e la non pastorizzazione possono creare un sedimento sul fondo della bottiglia che è consigliabile mantenere in posizione verticale.

Temperatura di servizio: 8° – 10° C

MASTRI BIRRAI UMBRI Cotta 74

BIRRA DOPPIO MALTO SCURA NON FILTRATA PRODOTTA IN ITALIA CON IL METODO ARTIGIANALE
La Scura Artigianale dei Mastri Birrai Umbri prodotta secondo la ricetta Cotta 74 si ispira alle birre d’abbazia, unendo tradizione ed innovazione. Contraddistinta per l’impiego della lenticchia italiana e la sapiente selezione di malti tostati e torrefatti, si presenta di colore bruno intenso, di schiuma fine e compatta e dal carattere deciso e originale. L’aroma di caramello e di frutta matura ne esalta il corpo pieno ed equilibrato, le note calde di cioccolata fondente e il retrogusto complesso la rendono elegante e persistente.

Il metodo dell’alta fermentazione, la non filtrazione e la non pastorizzazione possono creare un sedimento sul fondo della bottiglia che è consigliabile mantenere in posizione verticale.

Temperatura di servizio: 10° – 12° C

MASTRI BIRRAI UMBRI Cotta 37

BIRRA SPECIALE ROSSA NON FILTRATA PRODOTTA IN ITALIA CON IL METODO ARTIGIANALE
La Rossa non filtrata dei Mastri Birrai Umbri è prodotta seguendo la ricetta Cotta 37 con il tradizionale metodo dell’alta fermentazione e con l’impiego di materie prime ricercate e di malti speciali tostati, che caratterizzano il suo colore ramato intenso e naturalmente velato. ll suo aroma coinvolgente è dominato dalla complessità dei luppoli nobili che si evolvono verso eleganti note di caramello e buccia di arancia. Il corpo è rotondo, il gusto bilanciato.

Il metodo dell’alta fermentazione, la non filtrazione e la non pastorizzazione possono creare un sedimento sul fondo della bottiglia che è consigliabile mantenere in posizione verticale.

Temperatura di servizio: 8° – 10° C

MASTRI BIRRAI UMBRI Cotta 21

BIRRA SPECIALE BIONDA NON FILTRATA PRODOTTA IN ITALIA CON IL METODO ARTIGIANALE
La Bionda non filtrata dei Mastri Birrai Umbri nasce dalla ricetta Cotta 21, creata dalla selezione dei migliori farri italiani e dei migliori malti. Di colore biondo e velato ha una schiuma persistente e compatta. L’aroma è ricco di sentori di fiori di limone, di note speziate e di frutta estiva. Il gusto delicato e morbido del farro è accompagnato dalle note erbacee del luppolo che i nostri Mastri Birrai hanno sapientemente selezionato per voi.

Il metodo dell’alta fermentazione, la non filtrazione e la non pastorizzazione possono creare un sedimento sul fondo della bottiglia che è consigliabile mantenere in posizione verticale.

Temperatura di servizio: 6° – 8° C

FLEA Federico II

Birra chiara puro malto prodotta con malto d’orzo al 100%, dal gusto fresco, tendenzialmente amara e con retrogusto erbaceo dato dall’utilizzo di luppoli selezionati, schiuma compatta, cremosa e aderente.

Grado Plato (°P ) di partenza: 14,5
Grado alcolico: 5,9
Temperatura di servizio: 6 – 8
Caratteristiche: non filtrata, non pastorizzataFermentazione: alta, fermentata in bottiglia
Colore: giallo intenso
Abbinamenti: Primi, secondi a base di carni bianche, pesce, salumi, formaggi stagionati e non, pizza, ecc.

La Storia
Lo “Stupor Mundi”, “il primo uomo moderno assiso su un trono”, il “precursore del Rinascimento”:Federico II fu tutto questo e molto altro ancora. Fu uno tra i personaggi più importanti dell’età medievale, tra i pochi a segnare il corso dell’intera storia europea.
Re di Sicilia, di Germania, di Gerusalemme e Imperatore del Sacro Romano Impero, Federico fu inoltre protettore di poeti e artisti, lui stesso filosofo e letterato e fondatore della scuola poetica che diede avvio alla nostra letteratura. Il suo destino fu costantemente intrecciato con quello della penisola italiana e con quello della fedele città ghibellina di Gualdo Tadino in particolare, la cui devozione il sovrano volle assicurarsi garantendole un nuovo tessuto umbro e plasmandone la storia per i secoli a venire.

FLEA Costanza

Birra chiara puro malto prodotta con malto d’orzo al 100%.
Birra dal gusto fresco, leggermente fruttata, amaro ben bilanciato, schiuma compatta, cremosa ed aderente.

Grado Plato (°P ) di partenza: 13
Grado alcolico: 5,2
Temperatura di servizio: 4 – 6

Caratteristiche: non filtrata, non pastorizzata
Fermentazione: alta, rifermentata in bottiglia
Colore: giallo chiaro
Abbinamenti: risotti in bianco, pizza, salumi non troppo grassi, formaggi non stagionati e aperitivi leggeri.

La Storia
Costanza d’ Altavilla, la “gran Costanza” celebrata da Dante, colei “che del secondo vento di Soave / generò il terzo e l’ ultima passanza”, fu madre dell’ imperatore Federico II di Svevia.
Costanza appare a Dante nel cielo della luna e il Sommo Poeta ne evoca l’ immagine regale e ne sottolinea la risolutezza nella scena politica non meno che la finezza morale, ricordando che ” non fu dal ver del cor già mai disciolta”.
Ma Costanza è anche il nome della prima moglie del sovrano svevo: figlia di Alfonso d’ Aragona, la donna portò in dote al giovane consorte l’insegnamento di una vita colta, l’esigenza di un educazione di rango, la raffinatezza delle occupazioni e delle arti di corte. La Birra Costanza è dunque la birra delle due regine.

FLEA Bastola

Birra ambrata puro malto prodotta con malto d’orzo al 100%, dal gusto intenso, secca, leggermente amara e con retrogusto caramello e nocciola dato dall’utilizzo di malti speciali, schiuma compatta, cremosa e aderente.

Grado Plato (°P ) di partenza: 16,5
Grado alcolico: 6,9
Temperatura di servizio: 8 – 10

Caratteristiche: non filtrata, non pastorizzata
Fermentazione: alta, rifermentata in bottiglia
Colore: ambrata scuro tendente al rosso
Abbinamenti: Primi importanti, secondi a base di carni rosse anche selvaggina, salumi stagionati e formaggi stagionati.

La Storia
“Strega e fattucchiera e lamìa e genio malefico ed anima affatto persa. Aborrita da tutti; amata veracemente da nessuno, temuta da molti”: la Bastola è il personaggio attorno al quale si sono sedimentate nel corso dei secoli tutte le leggende, le tradizioni ed il folclore della città di Gualdo Tadino.
Le cronache medievali locali la ritengono infatti responsabile dell’incendio che distrusse la città nel XIII secolo e dalle cui ceneri rinacque la città odierna, grazie alla benevola opera urbanistica di Federico II.
Poeti, artisti, scrittori e storici hanno dipinto la Bastola alternativamente come strega, anima perduta, malvagio essere notturno, spia o seducente maliarda e ancora oggi, nella festa popolare cittadina, ne viene rievocata ogni anno la sinistra figura e la condanna al rogo.

FLEA Bianca Lancia

Birra chiara puro malto prodotta con malto d’orzo e malto di frumento, dal gusto fresco, leggermente acidula, molto fruttata e poco amara, speziata, schiuma compatta, cremosa e aderente.

Grado Plato (°P ) di partenza: 13
Grado alcolico: 5
Temperatura di servizio: 4 – 6

Caratteristiche: non filtrata, non pastorizzata
Fermentazione: alta, rifermentata in bottiglia
Colore: giallo velato
Abbinamenti: Pietanze a base di carne tendenzialmente grassa tipo porchetta, wurstel, salumi stagionati, formaggi stagionati anche erborinati, sostituisce egregiamente il prosecco negli aperitivi.

La Storia
Erede della prestigiosa aristocrazia piemontese, Bianca Lancia fu, tra le quattro mogli di Federico II, quella che, secondo la tradizione, il sovrano amò di più. La relazione tra i due fu segreta e tormentata, ma tanto profonda e appassionata da essere l’unica – almeno stando alle cronache e alle leggende popolari – a durare lungo tutta la vita dell’imperatore.
Delicata e gentile, Bianca fu in effetti durante la sfolgorante vita di Federico una presenza sempre costante e discreta. Si dice che il matrimonio avvenne soltanto alla fine della vita della donna, al fine di legittimare la posizione e l’ascesa politica del figlio nato dalla loro unione anni prima, quel re Manfredi(‘biondo era e bello di gentile aspetto’, sempre secondo Dante) che fu l’ultimo splendido re svevo di Sicilia.